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Visualizzazione dei post da 2006

L'inchiostro Padre

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La fame del mio istinto umano davanti a te donna. Dell’istinto di ogni uomo… davanti a te Eva. Quando gli sguardi incontrano il taglio dei tuoi occhi di passione. L’ inchiostro padre di ogni scrittura, ne narrò la bellezza, tradotta nella sicurezza del potere ammaliante di due ciglia battenti con furbizia premonitrice. Di lunghi capelli che seguono le sinuosità delle nobili curve del corpo nudo. Dopo i suoi occhi, non restava altro che recitare i mea culpa…forse aspettati Forse ricercati. Padre perdonami che ho peccato. Piango di come io ti ho tradito Adesso soffrirò per questo. Ne sono cosciente. Porterò nel mio sangue la vischiosità di questo prossimo e amaro futuro. Perdonami… Peccato.

Bidone

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Jacopo decise di tornare a se stesso, coraggiosamente, sorridendo del suo amico che per tutta la sera lo derideva del bidone ricevuto. Caricò il tutto. Ora basta! Bisognava decidere in un solo istante se fosse giusto o meno partire e sparire. Era soltanto un breve e torbido enigma da risolvere prima di lasciarsi andare alla notte, prima che il pianto arrivasse. Prima che l'amore... Notte!

Riflesso rosso

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Io di solito non sono abituato alla tenerezza che fa paura. Fantastica falsità di circostanza. Ma anche io sogno e ti vedo. Vedo la trama di un grande tappeto, troppo difficile da interpretare. Il fuoco, quello che regala calore. E poi il suono delle nostre parole. Le tue. Le mie. Quelle che ti inneggiano al mondo. Quando il tuo viso abbraccia il riflesso rosso del vino. Quando sorridendo ti guarderò negli occhi, e senza sfiorarti............

In cima al mondo

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Jacopo non si avvicinò a quella porta anche se con le sua mente era già “dentro” da molto tempo. Il buio avvolse ogni cosa regalando una sera meravigliosamente piena di desideri. Salì le scale con una mobilità diversa dal solito, quasi rallentata ad ogni impulso. L’affanno lo raggiunse in cima al mondo . Le lacrime bagnarono il suo viso. E quel poco fiato ormai rimasto dava voce alla solita frase: “ Dove dovrò accantonare i miei ricordi per poterti fronteggiare al meglio per il resto dei miei giorni ”. Anche quella notte passò. Così! Punto e a capo. Jacopo sparì tra la nebbia di una nuova giornata grigia.

..momenti distillati.

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Parole. Messe li a caso, dentro i miei momenti distillati da un buon rum cubano. Parole amico mio. Nient’altro!

Il mio palcoscenico

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Chiedo perdono a Dio. Chiedo perdono proprio perché spero che questo messaggio ti colpisca in pieno. Sei una presenza che odio già della primo giorno in cui ho deciso della tua importanza. Canti e sorrisi nella mia mente si assecondano per addolcire queste stanche serate. Queste stupide armonie deviate da una nobile anima. Che mi controlla. Che mi chiede di scappare e stare solo. Mentre mi insegue la voglia di cercarti e rivederti. Di volerti. Di amarti. Quest’anima che chiede tutte le giuste cose, quelle dovute. Sicura che io non le ascolterò mai, fingendo davanti al mondo che ho sognato da sempre come il mio palcoscenico . Ma ora io, stupido teatrante che passa un venerdì notte a scrivere, devo capire quanto sei essenza. Quanto sei vera vibrazione. E soprattutto quanto pesi su di me che ignaro ti immagino, vicino alle mie architetture da rivedere, in una casa che non conosco e che non immagino più visto che il solo pensiero non mi aiuta a vederla nei miei Sogni. Chiedo perdono propri

Raccontarlo a Schi!

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Jacopo, e il vino del suo animo. Quell'animo che avrebbe fatto ridere i marinai delle sue partenze. Non so se sarò mai capace di raccontarlo. Di certo non avrò mai la forza di farlo. Di certo non sarò io a farlo... caro Schi. Ma ora forse non è il momento. E consapevole sorrido delle mie vicinanze continuandole a sognare nella notte. Prigioniere delle mie voglie. Sorrisi della mattina dopo.. Quando ignaro di tutto.. ...mi alzo e vado a lavorare. Jacopo, e il vino del suo animo.

"Psiche diversa"

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Sorrido. Della mia diversa psiche . Del mio non capirti quando la luna regala emozioni ai passanti. Toccando leggermente il mare. Portandolo con se nella notte. Dei miei pensieri. Delle mie pur nobili. Pazzie...

A Marta!

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Ho costruito la mia vita per vederti sorridere. Anche questa notte, l’ho sentito sulla mia pelle. Quel brivido. Da sempre vivo come quella sensazionale voglia di te. Pensa che oggi questa voglia ha trent’anni. e detta silenziosamente legge, nella mia sempre “leggera” vita. Grazie Marta. Semplicemente…. tuo figlio !

"La migliore gioventù"

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Mi veniva da sorridere nel vedere i miei amici "piangere" delle mie vittorie.. Mi sentivo diverso dall'anima torbida di un giovane di provincia.. Ora capisco tutto amico mio Ora capisco come la migliore gioventù sia finita.. E' giunta l'ora di piangere con te. amato nemico di una notte diversa dal solito.

Equilibrio

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Se lei in quel preciso istante avesse soffiato su quella piuma avrebbe generato un disastro. Avrebbe costretto Jacopo a dover cancellare quell'inchiostro macchiato di parole ancorando l'ultimo tenue movimento, sintomo di un " equilibrio " ormai precario. Jacopo allora chiese scusa e si addormentò.

Anarchia "fouri ordinanza"

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Lo sguardo di Jacopo si fermò così per caso.. Non ci fece caso ma sorrise della bellezza della natura, Sorrise della bellezza presente con lui.. Della bellezza generata da un semplice discorso fatto vicino ad una persona speciale. Lo sguardo di Jacopo si fermò così per caso.. Vicino dove la pelle crea brivido.. Dove la sensibilità fa sera.. una sera caratterizzata da una semplice " Anarchia fuori ordinanza ".

Vistosità vischiose

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La maglia che sul soffitto sbroglia l’attacco, inspirando sui primi silenzi, sulle prime consonanti e su tutte le " vistosità vischiose ", ti evita ogni sguardo attento…. Questa è la sinistrorsa essenza dell’autore.

Tarda ora.

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Jacopo chiedette misericordia a Dio vergognandosi del tempo. Trascorso nella musicalità delle onde di Quel mare lontano. Di quell'isola nobile e sincera. Di quel silenzio. Jacopo chiedette perdono a Dio. Vantandosi della sua poca umiltà davanti al mondo. Su quei monti aspri e innevati. In quel totale frastuono. " Era ora che qualcuno ". Era ora che qualcuno cominciasse a sognare il cantico del tempo. Che Passa. Era ora " per tutto " .....amore!

Vomiti al mondo

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In un tremendo impatto di colori... Arrivò sgomitando la sera Avvolgendomi in un sottile rosso inebriante. Cercai le ombre delle mie dita sul mio corpo Rievocando quei pensieri assurdi che tu piangendo ora " vomiti al mondo ".

Casa mia

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Questa sera ho pianto. Ho chiesto alcune cose all'altare della mia vita. Ne ho chiesto poche sognandone tante. Allora ho pianto.... ricordando casa mia. Allora ho pianto.... pensando alla mia casa!! Adesso rileggo sorridendo. Posso riposare! Ora! Notte!

La passione irregolare

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... a volte è come se si levasse in volo, una dolce sensazione di libertà quando ti vedo arrossire al pensiero di essere una donna libera da ogni vincolo d'amore.

"verso" sera..

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...Jacopo si rivestì, e senza avvisare Ulisse, se ne andò via partendo nuovamente per una nuova città che lo tenesse lontano, dagli strozzini della sua anima.

"Latte salato"

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Jacopo odiava la notte proprio per questo.. Per il buio che costantemente addolciva i colori giallastri dei vizi nascosti, Per il lento movimento delle foglie.. Per la pioggia che improvvisamente accoglieva i passanti di "quella" città! Ma ancora una volta, Fermò se stesso al podere sensoriale delle sue Emozioni. Accosto nuovamente il suo sorriso alla sua stessa Anima.... Sfociando in una irreferenabile risata Davanti ad una ciotola Di caldo latte....... SALATO!