mufenete

...e fu così che sorridendo, giunse la sera. Sperando costantemente in un nuovo sogno di passione, Jacopo si addormentò sul divano.. Si rivide... Sorridente. E fu così che giunse il mattino... Fu suono... e fu MUSICA!

Correre via da se stessi. Ecco cosa sorride al mio animo privo di sogni. Correre via da se stessi. Ecco cosa odio sognare in momenti come questi. Ho bisogno di essere me stesso magari sognando. Correre.

Era sera.... Jacopo pensava a come involontariamente avrebbe raccontato a se stesso un suo nuovo sbaglio. Sorrise sicuro che il nulla l’avrebbe ascoltato, come se non fosse nulla, e l'assente l’avrebbe pianto come se fosse volontariamente assente. Allora sorrise nuovamente sicuro che il suo armadio avrebbe nascosto ancora parte della sua anima , scritta su un ignobile pezzo di carta magnetica.

… e leggera si sporgeva nella luce. Con fare silenzioso! Sicura di voler spiare ogni mia furtiva malizia.

Involontariamente... Tutto in quella notte sembrava gestito dal lento divenire dell' indecisione... Come un quadro d'autore che nessuno riusciva ad interpretare... Il cielo sorrise a Jacopo. "Azzurro".. .....come in un lento divenire delle cose..... quelle cose che non ti aspetti mai in una afosa giornata di giugno.. Il tutto.... Involontariamente!! (mufenete)

Eccomi nuovamente su di un treno, a viaggiare verso il pane, Verso. Il denaro. Verso. La mia vecchiaia. Guardo fuori. Giallo. Secco. Bruciato. Caldo. Sorrido nell’immaginare una persona come me al mio fianco. Stregato dalle note della musica jazz, che ascolto con un auricolare di indubbio valore. Il mio stomaco trema. Mi manca tutto. Ogni volta è sempre uguale. Svuotarsi per riempirsi di gioie future che ignobilmente e in maniera nascosta rifiuto. Odio. Vomito pensieri riluttanti che di certo non addolciscono la mia bocca già secca e impastata dal silenzio di questo treno. Mi manchi.

Il cielo non sorrise mai quella notte. Jacopo rimase con il capo rivolto verso l’infinito, accarezzando l’idea che qualcuno potesse passare e sorridere di lui… Forse di questo ne era inconsapevolmente contento. Sarebbe bastato a regale una emozione diversa ad una notte ignobilmente uguale alla precedente.

.... lo guardò intensamente negli occhi, e abbandonandosi ad una leggera ma elegante commozione aggiunse: "A volte sorrido". A volte sorrido amico mio. Diventa spettacolare ogni movimento del mio viso, quando sorrido alla sera che viene. Sorrido di come la mia mente non dimentica, di come la mia anima non accantona i momenti che involontariamente ci hanno visto sorridere insieme.